domenica 30 gennaio 2022

Albero...

 



Io non capisco come si possa passare davanti ad un albero e non essere felici di vederlo.
 
Fëdor Dostoevskij
 
Sempre più spesso mi fermo a guardare gli alberi. Li percepisco come presenze importanti. Quando vedo che sono alberi con un certo passato, con una certa struttura, li vedo come figure dalle quali apprendere. Come se fossero dei vecchi saggi. 
Quando il loro arbusto è giovane ed esile, li guardo con tenerezza quasi paterna e sono mosso da quel sentimento di protezione che si ha nei confronti dei propri cuccioli.
Sta di fatto che non rimango certo indifferente davanti ad un albero e stare inmezzo o di fronte a loro mi fa stare bene.

P.S. l'albero che ho riprodotto in questa fotografia, non è alla Casetta, ma in Sardegna, che è un po' la mia seconda casa. 
Si trova sulla strada litoranea che porta da Costa Rei a Villasimius. E' un po' nascosto, dietro una curva. Non si vede dalla carreggiata. Bisogna andare a cercarlo. 
Questa foto l'ho scattata l'estate scorsa, in una notte di luna piena... Perso fra la luce e le tenebre.

giovedì 27 gennaio 2022

Ogni volta ci provo

 


La vita è proprio una grande presa per i fondelli. Anche ieri è mancata una persona a me cara.
Un'altra. L'ennesima.


Corriamo tutto il tempo per poi ritrovarci a fare i conti con la morte. E tutto quello che abbiamo preso, costruito, accantonato... pfffuu! Non serve più a nulla.
 
Personalmente negli ultimi tempi sto cercando di fare pace con me stesso. In passato ci ho litigato parecchio, lo ammetto. 
Oggi, attraverso la natura, le cose semplici ed uno stile di vita differente da quello che ho condotto fino a poco tempo fa, sto cercando di  migliorarmi...
 
E' anche per questo che ho scelto di passare più tempo possibile in questo luogo. Qui sto bene. Non ho bisogno di null'altro se non un po' di cibo, un indumento caldo e una mente sgombra. 
 
Se poi ci metto quel po' di arte che mi porto sempre dentro, qualche buona lettura e qualche nota... mi colmo.
 
Non sempre ci riesco. Ma ogni volta ci provo.

domenica 23 gennaio 2022

E staccionata fu...

 

Quello che per molti è la normalità per altri è una sfida. 

Mi spiego meglio: se ad esempio, dovessi parlare di un'opera d'arte moderna o contemporanea in pubblico, non mi sentirei assolutamente a disagio, anzi, essendo la mia attività non avrei il minimo problema a farlo. Per altri potrebbe essere difficile come scalare una montagna. Mentre invece sarei in difficoltà a fare altro... Ad esempio fare una staccionata!

E invece... Si, mi è passato per la testa di fare una staccionata con le potature degli ulivi. 

Non sapevo proprio da che parte iniziare... Ed invece... nei giorni scorsi, mi sono messo di buona lena e... Taglia, misura, fai la punta, metti il mordente, fai i buchi, impianta, fissa, prova, riprova e... Taaac. 

Eccola lì, fatta e resistente per giunta!... Non solo decorativa! Regge! 

Per carità, sicuramente non sarà perfetta ma è una sfida vinta. E di questi tempi di sfide da vincere ne abbiamo tutti veramente bisogno! Si una staccionata può essere una sfida!


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giovedì 20 gennaio 2022

Insomma una terapia... Una medicina!


 

Questo posto mi rende contento. Vivo. 

Ma non è sempre stato così.

Quando l'ho acquistato ero l'uomo più felice del mondo. Toccavo il cielo con un dito. Poi con il passare degli anni questo innamoramento è andato a scemare. Ho iniziato a trascurarlo. A lasciarlo a mio figlio, che lo ha usato con i suoi amici come "rifugio". Poi anche lui lo ha abbandonato. Di fatto, lo abbiamo quasi dimenticato.

Prima gli impegni lavorativi, poi la vita... E infine è arrivata la malattia. Seguita nell'immediato dalla pandemia. Dall'isolamento, dalla solitudine. Dal buio. E... Casetta addio!

E invece, proprio durante la pandemia, mio figlio è tornato a viverlo. A dargli una "rinfrescata". Una nuova esistenza.

Io nel frattempo, perso nei miei peggiori incubi, spiavo il suo fare. Lo vedevo, ammiravo. Forse un po' lo invidiavo.

Nel contempo, comunque pensavo ad un luogo dove potessi ritrovarmi. Dove piangere, pregare, dimenticare. Tornare ad una psedo vita.

Confesso che prima ho pensato ad una barca o ad un camper. Ma troppi "ma" albergavano nella mente... 

Poi un richiamo... La Casetta... 

Lei era lì, in mezzo alla natura. Pronta come sempre, ad accogliermi, senza chiedere nulla in cambio se non quel po' di manutenzione che anche il sottoscritto sa mettere in atto. 

Allora ecco un timido ritorno. 

Un approccio in punta di piedi. Come se chiedessi perdono a quel luogo dopo tanto tempo fatto di trascuratezza e non curanza... 

Piano, piano, eccomi a ritrovarmi senza più il bisogno forzato di cercarmi. 

Tornare a pensare, a ipotizzare progetti futuri che per troppo tempo non sono stato più in grado di neanche immaginare. 

Piccole cose certo, ma comunque una visione che andasse oltre il "qui e ora". 

E allora: prima una palizzata, poi una potatura e dopo ancora una soluzione per raccogliere l'acqua e via dicendo. 

Tutto senza fretta, senza ansia. Intervallato da lunghi momenti di contemplazione, di meditazione, di musica, lettura, cucina, poesia e natura... Una visione della vita completamente nuova. Un nuovo approccio, un rinnovato stimolo che avevo purtroppo perso. Insomma una terapia... Una medicina!

So che tutto quello che ho perso non lo ritroverò... Ne ho la consapevolezza.

Ma oggi sono qui a raccontare di questo luogo che per me, altro non è, mi ripeto: una medicina. 

Che mi migliora, che mi fa pensare... 

Che forse mi permette anche di accettare tutto quanto... Il che, mi sembra già molto!

domenica 16 gennaio 2022

Energia elettrica?... a domanda rispondo...


Faccio una premessa: all'interno di questo post troverete alcune parole di colore differente.
Sono delle indicazioni commerciali su alcuni prodotti. 
Siccome in molti mi avete chiesto di questo e di quello, penso di fare cosa utile indicandovi dove li ho comprati e come...


 

"Ma alla Casetta, non ho capito, non hai la corrente elettrica? E come fai?"

Questa è una delle domande che mi avete rivolto in tanti e scritta più o meno proprio così... Con un misto di stupore e meraviglia...

Si, alla Casetta non ho un allaccio alla rete elettrica e ciò nonostante riesco a essere indipendente per quelle che sono le necessità che ho in quel luogo. 

Sembra impossibile oggi avere un ambiente vivibile, senza energia elettrica o perlomeno senza un allaccio tradizionale alla corrente, eppure è fattibile. Basta un impiantino fotovoltaico. 

E vi assicuro che è economico e funzionale. E non nascondo, la soddisfazione di averlo fatto da solo!

Si, mi sono costruito un mini impianto fotovoltaico e con quello riesco a ricaricare il telefono, il computer, le torce, i carica batterie degli utensili che mi servono e uso alla Casetta e via dicendo...


Al momento ho montato sul tetto due piccoli pannelli uno da 20 e uno da 30 watt (ne ho già ordinati altri due, identici, per coprire in tutta serenità le eventuali nuove esigenze) che ho collegato a loro volta ad un Regolatore di carica e poi ad un Invertitore di corrente ed infine, ad una batteria (usata ma in ottime condizioni, che un amico elettrauto mi ha gentilmente regalato)... Tutto quanto sembra molto complicato ma vi posso assicurare che se ci sono riuscito io, ci può riuscire chiunque!

il regolatore di carica

l'invertitore, la batteria e la multipresa...


E con meno di 100 € (esclusa la batteria)! Che non è tanto ma non è nemmeno poco, comprendo. Ma vi posso assicurare che ne vale la pena!

Poi ho installato alcune lampade a led sempre ad energia solare per illuminare l'esterno e per ogni evenienza, ho aggiunto un'altra multipresa a 12 volt...

le luci a led ad energia solare


Ovviamente nelle giornate di sole tutto funziona a meraviglia. In quelle di brutto tempo un po' meno ma basta fare un po' di attenzione e organizzarsi, ad esempio: caricare tutto nei giorni di tempo sereno. 

Mini lanterna a petrolio

 

Infine, con l'ausilio delle vecchie e romantiche candele, di qualche lampada a batteria e una mini lanterna a petrolio, riesco ad illuminare perfettamente tutti gli angoli della Casetta che mi occorre illuminare con risultati eccellenti.

Riscaldatore e fornello da campeggio

 

Altro argomento è il freddo. Ma con un riscaldatore a Gas da adattare ad un banale fornello da campeggio ho risolto in buona parte il problema... Ricordatevi che sono solo 15 mq e quindi un ambiente facilmente gestibile. Certo è, che se installassi una stufa a legna, di quelle da campo, sarebbe tutta un'altra storia e chissà magari un giorno... per ora rimane un sogno...

Stufa a legna da campo



giovedì 13 gennaio 2022

Uno schifo!

Una deliziosa piccola Cappella che si incrocia lungo il cammino...

 

Dopo quasi un anno torno a camminare!

Per carità, un po' per pigrizia e un po' per indole, confesso di non essere mai stato un gran "maratoneta", ma negli ultimi tempi anche quel poco di "sprint" che possedevo l'ho messo da parte.. 

Anche se, confesso, camminare nella natura mi ha sempre attirato ed ispirato.

L'anno passato avevo preso la sana abitudine di fare lunghe passeggiate nei boschi. Lo facevo per ritrovarmi, per estraniarmi, per trovare un po' di pace e serenità. Lontano dai brutti pensieri che allora più di ora affolavano la mia mente.

Poi ho smesso. Non sto qui ad elencarvi i motivi, rischierei di diventare ancora più noioso di quello che già normalmente sono, ma... Domenica scorsa, sono tornato a farlo.

Si, volevo farlo! Dovevo farlo!

No, non il noioso! Cosa avete capito!?! Quello lo sono per natura. Domenica passata sono tornato a camminare!

Dovete sapere che da dove abito alla Casetta, ci sono circa 3 km. Che fra andare e tornare, ne fanno quasi 6. 

Domenica, armato del mio bastone mi sono incamminato. 

"Incamminato" nel vero senso del termine, lungo quel breve tratto di via Francigena che accompagna i pellegrini fuori San Miniato verso Gambassi Terme ed il sottoscritto verso la sua amata Casetta. 

Comprendo perfettamente che qualcuno, esperto camminatore, starà ridendo di me rimuginando sul fatto che 6 km sono davvero un nulla... Ma vi confesso che fra farli e non farli, c'è una bella differenza! Soprattutto dopo quasi un anno di quasi totale immobilità!

E ammetto che... Sono stato prorprio bene! Il fiato un po' corto nelle salite ma comunque bene. 

Le gambe hanno retto e ho goduto di un paesaggio che in alcuni punti è come sempre spettacolare. 


 

Unico neo? L'immondizia! 

Ovunque! 

Lungo la strada, il sentiero ed il camminamento! Non ho trovato un tratto più lungo di tre passi senza la presenza di un rifiuto!

Li ho trovati di ogni tipo. 

Sono incappato nelle immancabili lattine e negli involucri di qualche snack. 

Nei pressi di un parcheggio ho scovato addirittura un preservativo e soprattutto... tanti rifiuti di "ultima generazione": mascherine e gli imballi di queste ultime! 

Insomma, uno schifo! 

Ma possibile che davvero non riesciamo a guarire da questo ingiustificabile vizio di gettare cose per terra? Lungo e per la strada? 

Non mi capacito. Ne esco sconfitto. E mi arrabbio! Mi viene la bile, il sangue ribolle nel cervello!

Cazzo! Non abbiamo ancora imparato nulla!!!

Ecco perchè poi sto così bene alla Casetta... Lontano e isolato da tutto e tutti. Non sopporto più nulla di tutto questo! Mi fa schifo l'indifferenza, l'indolenza, l'ignoranza... Moriremo seppelliti dai nostri stessi rifiuti accusando qualcuno altro perché non è stato fatto niente, quando poi, siamo noi stessi a non fare nulla! Assumiamo almeno questa consapevolezza, per favore!

P.S. 

Non ho fotografato il soggetto ma sappiate che nel breve tragitto di ritorno, ho raccolto una busta intera di rifiuti plastici... 

Ovviamente raccolti con le giuste precauzione anti-Covid... Mascherine e affini purtroppo mi sono visto comunque costretto, a lasciarle lì... Con grande dispiacere ed enorme disprezzo per chi lì, le ha abbandonate!

domenica 9 gennaio 2022

In parecchi...

 In parecchi mi state ponendo diversi quesiti. 

Ad esempio: "Quanto tempo passi alla Casetta" o  "Cosa fai, in sostanza, quando sei lì..."

Il tempo trascorso è relativo... Non lo ho mai quantificato... Certamente in questa fase della mia esistenza, sento l'esigenza di stare lì il più possibile. Ma ci sono stati periodi dove non ci sono andato per mesi... addirittura anni.

Su cosa faccio, l'ho già detto: passo la maggior parte del tempo a contemplare la natura perchè non ho grandi capacità per fare altro.

Si è vero, so fare un po' di tutto ma in fondo, non so fare niente. Uso le mani si, ho sempre trafficato con viti e bulloni, martelli e seghetti... ma questo non fa di me un "uomo-pratico" anzi... Mi piace inventare storie, sognare, guardare, studiare, immaginare... 

"Immaginare"... già... che parola straordinaria!

Tempo fa, su questa parola, ho basato un intero evento lavorativo...  Una edizione della Settimana dell'Arte (da oltre vent'anni l'evento più importante nel corso del mio anno professionale).

IMMAGINARE... In Me Mago Agere... "Lascio agire il mago che è in me"... 

Si, in questo momento "lascio agire il mago che è in me"... anzi, il mago che alberga nella natura.

Ne sono soggiogato, innamorato, affascinato... Vittima! 

Una foglia che ingiallisce, che cade, che svanisce, ruba la mia attenzione. Il suono del canto di un qualsiasi volatile attira il mio interesse. Il vento che accarezza il mio volto è vita per me...

Una farfalla che si mimetizza sopra un tronco mi fa letteralmente impazzire!

Potrei  stare ore, lì a guardarla!




giovedì 6 gennaio 2022

Prima delusione...

 Nel 2004 la prima grande delusione: arrivano i ladri!

Arrivano e si portano via tutto ciò che c'era di valore... Il generatore elettrico, il "frullino" (il taglia erbe), tutti gli attrezzi, le grondaie... insomma, un danno non indifferente. Ovviamente oltre ad avere anche danneggiato in modo pesante la struttura avendo forzato la porta, scardinato le cerniere e via dicendo.

Alle imprecazioni, alle arrabbiature e alle delusioni, seguì tanto amaro in bocca. Il sentirsi impotente e sconfitto e soprattutto, si insinuò in mio figlio, la paura. 

Un suo, ma confesso anche mio, obbiettivo/desiderio, era, una volta arrivata la bella stagione, quello di dormine alla Casetta. Trascorrere la notte a leggere di avventure, sentire i rumori della natura e vivere, nel nostro immaginario, un'avventura da "Trapper".

A questo proposito comprai i sacchi a pelo e tutto il necessario per un "campeggio" a regola d'arte!

Poi l'arrivo di questi maledetti!

Quello che fino al giorno prima poteva essere un sogno, un fantastico sogno, divenne un categorico riufiuto.

Preso dalla rabbia e dalla sfiducia nei confronti di chi aveva infranto in una notte, i sogni di mio figlio e del mio "essere bambino", non feci nessuna denuncia alle autorità, né cercai di capire chi poteva essere stato... non mi interessava. Ero un animale ferito.

Presi soltanto la decisione di non lasciarci più nulla che potesse essere di interesse all'eventuale delinquente e di lasciare tutto aperto onde evitare ulteriori danni alla struttura... E come "atto di ribellione", mi limitai a scrivere una "preghiera" che ancora oggi fa bella mostra di sé fuori dalla porta della capanna.


 Con il passare del tempo poi, dovetti anche cambiare idea sul fatto di lasciare aperto. Gli animali, nello specifico piccoli roiditori, si stavano impossessando della Casetta e quindi: bonifica, nuovi cardini e nuova messa in squadra della porta... e nuovi lucchetti... purtroppo tanti!

Oggi è un posto decisamente più sicuro e mi è capitato più volte di dormirci. Anche con mio figlio... Lo trovo sempre straordinario... ma queste sono altre avventure...


 

domenica 2 gennaio 2022

"Palle di neve"


La prima immagine che conservo de La Casetta è questa fotografia. 

Siamo io e mio figlio. Immortalati durante una nevicata decisamente anomala per il luogo geografico dove è situata. 

Non ricordo l'anno ma ricordo perfettamente il giorno! 

Lui, appena tornato da scuola tutto eccitato proprio per la nevicata improvvisa ed inaspettata. Implora. Scalpita. Urla... Vuole andare a giocare fuori!

Io senza anticipargli nulla, lo carico in macchina e lo porto con me a giocare a "Palle di neve" alla Casetta... 

Un paio d'ore di totale libertà.

Libero di correre, scorazzare, rotolare e  "sporcarsi con neve"... 

Un giorno memorabile! Per lui e... soprattuto per me!


 Rispetto ad oggi molto è cambiato, in noi e anche in quel luogo. Alcune piccole cose però ancora resistono... 

Ad esempio, le tende che si intravedono alla finestra, o quel "Welcome" in ghisa colorata con l'immagine di un germano o ancora quella casetta per uccellini alle nostre spalle... 

E' stato uno dei primi oggetti che ho costriuto per mio figlio ed è lì ancora oggi ad ospitare, ad ogni primavera, qualche famigliola di pennuti che puntualmente tornano...  

In questa immagine la Casetta ha un color "miele cotto" mentre oggi è diventata scura, arsa dalla luce e dal sole. Con i profili rossi e molti segni lasciati da questi vent'anni trascorsi in una altalena di alti e bassi.