giovedì 30 dicembre 2021

Un po' di me... IL FLAUTO SCIAMANICO DEI NATIVI AMERICANI



Anche se in questi giorni ho il cuore duro per mille motivi, voglio mantenere l'impegno di pubblicare un post ogni lunedì e ogni venerdì...

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Un po' di me...

Fra le varie attività che svolgo, quando sono a La Casetta, un momento importante è dedicato alla musica.

Oltre ad un'armonica ed una chitarra, che assolutamente non so suonare, ma spesso fortunatamente, vengono amici che invece hanno grande dimestichezza con questi strumenti, conservo gelosamente un Flauto Sciamanico. Che suono ogni giorno e che utilizzo come terapia. 

Ma cos'è il flauto sciamanico?

 
IL FlAUTO SCIAMANICO DEI NATIVI AMERICANI
La storia di questo strumento si perde nella storia di un popolo cancellato dalla memoria collettiva del mondo.
E' un flauto che ha la caratteristica fondamentale d’Incantare, un Flauto che Concede e Dona molta Libertà a chi lo suona.
E' come uno specchio, riflette la personalità di chi lo suona e suonandolo ci si riconosce dentro.
È la musica del cuore, quella che non ha bisogno di regole e non si focalizza su cosa sia il tempo, lo spartito, le battute o l’improvvisazione...
Semplicemente, questo strumento mette in contatto con il Creato, permettendo a chi lo suona di Canalizzare le Emozioni attraverso il suo Cuore, trasformandole in Vibrazioni !
Con quel battito che è il miglior direttore d’orchestra del mondo.
Gli Indiani d’America usavano i flauti per tutto, dall’intrattenimento alla preghiera, per favorire l'auto guarigione, alle pratiche di corteggiamento, forse questo l’uso più comune. Infatti, molti flauti sono chiamati Flauti dell’Amore o Flauti da Corteggiamento....
A prescindere dalla Tribù, il materiale, o il luogo di costruzione, erano, e sono Intonati a 432Hz
 
 
P.S.
Per chi di voi volesse qualche informazione in più in proposito lasci pure un commento qui di seguito e per chi segue i consigli della rubrica qui a destra "LETTURE DA "CASETTA", troverà alcuni nuovi titoli... Buona lettura... e dimenticavo: buone vibrazioni per l'intero 2022. 
Io sto cercando ancora le mie. In questo 2021 non le ho trovate...

domenica 26 dicembre 2021

Come Chagall...

 Nei post precedenti PROLOGO e PRIMI PASSI vi ho svelato gli inizi della vita alla Casetta.

Oggi riprendo da dove avevo lasciato...

Da quando l'ho comprata a quando abbiamo demolito la baracca e di conseguenza eretto la nuova casetta è passato quasi un anno... In quel lasso di tempo ho sperimentato l'orto, la raccolta delle olive, delle noci e via dicendo...

Nel mio immaginario c'era proprio l'idea di realizzare una sorta di "Capanna di tronchi" come quelle che oggi si vedono spesso nei documentari dedicati all'estremo Nord America. Ed in parte, devo ammettere di essserci riuscito...

Non vi dico l'emozione di mio figlio ogni volta che mi vedeva aggiungere un pezzo... Una volta il letto, un'altra volta le tende alle finestre e poi il barbeque e ancora l'impianto elettrico fatto con un generatore... Insomma il nostro progetto stava prendendo forma...

Anche di questa fase purtroppo non ho alcuna immagine... Che stupido che sono stato! 

La cosa più somigliante a quello che stavo reallizzando (o meglio, diciamo che mi piace pensarla così...) la si trova in un dipinto del grande maestro russo Marc Chagall... 


 In realtà, la verità è decisamente molto diversa, ma visto che La Casetta per me rimane un luogo fatto di sogni e fantasie... perchè non immaginarla davvero così?

Oggi, da quel dì, le cose sono molto cambiate e ora davvero ha preso le sembiaze di un "capanno da trapper"... in realtà allora, vuoi per l'invasione dei giochi di mio figlio vuoi per la mia disorganizzazione totale... non aveva ancora acquisto quella personalità di cui oggi vado molto fiero.

Di quel tempo, un cosa divertente è questa: vista la presenza di un paio di piccoli filari di vite, mi informai addirittura, su cosa dovevo fare per produrre qualche bottiglia per un uso esclusivamente domestico... Avevo già pensato anche al nome e disegnato l'etichetta... Potete immaginare come andò a finire questa idea... Vi dico solo che di quella vite oramai non c'è più traccia... Ma non è escluso che prima o poi...

L'avventura continua...

 

giovedì 23 dicembre 2021

Elogio della capanna...


 

Proprio mentre sto scrivendo queste "memorie", che riguardano La Casetta, mi hanno regalato questo volumetto: ELOGIO DELLA CAPANNA - POETICA DI UN PICCOLO POSTO TUTTO PER SE' di Alessandro Vergari edito per FOLIA

Stupore, ammirazione e uno strano sentintimento che non so descrivere... Le stesse esigenze, le stesse sensazioni, gli stessi pensieri... e una serie di "compagni di viaggio" elencati al suo interno che sono stati dominati dalle medesime necessità... 

Se cercate un luogo/non luogo, uno spazio tutto vostro o magari già lo avete, non potete esimervi da leggerlo e tenerlo caro. Insieme magari ai vostri libri più cari, quelli che vi accompagnano da sempre e per sempre. Ve lo consiglio.

Questa riflessione mi ha portato ad inserire, nella spalla destra di questo Blog, una serie di consigli alla lettura... Una rubrica che ho intitolato "LETTURE DA CASETTA"... che verrà aggiornata costantemente.

domenica 19 dicembre 2021

Solstizio d'inverno

Stonehenge (immagine presa dalla rete),
calendario megalitico legato ai riti che rimandano ai Solstizi

Oggi faccio una divagazione sul tema. Non parlo nello specifico de La Casetta ma di un processo di cambiamento che ho messo in atto da qualche tempo a questa parte: un percorso di riavvicinamento alla natura e alla spiritualità.  Anche attraverso lo studio di fenomeni come quello che sto per descrivervi sommariamente. E La Casetta in tutto ciò? Diciamo che in qualche maniera ne è complice... se non la “causa”….

Domani, 21 dicembre sarà il giorno del Solstizio d'inverno.

Giorno sacro all'umanità fin dalla notte dei tempi e da sempre considerata data sacra a molte latitudini e longitudini. Se vogliamo anche lontano parente del nostro Natale.

Sarà il giorno più breve dell'anno. Già da dopo il solstizio, le giornate inizieranno ad allungarsi...  

In molte parti del mondo è un giorno di festa ancora oggi. 

Da qualche tempo anch'io lo considero tale... e magari guardando il sole faro qualche esercizio di meditazione in più...

Stonehenge è il più celebre e monumentale dei calendari megalitici testimoni di riti legati ai Solstizi. Dove tra l'altro ancora oggi molti si radunano per celebrare questa giornata.

Di questi siti ne esistono alcuni anche in Italia: che io sappia in Basilicata e in Sicilia. Ma non è escluso che ce ne siano anche da altre parti... Anzi se siete a conoscienza di qualche sito legato a questa ritualità, segnalatemelo nei commenti... ve ne sarò grato

giovedì 16 dicembre 2021

I primi passi...


  

Purtroppo, del capanno attrezzi che trovai quando ne sono diventato il proprietario, non ho alcuna fotografia. 

Con il senno di poi, sarebbe stato interessante andarle a ripescare oggi.

Ricordo comunque l'eccitazione nell'aprire quella porta!

Di fatto era proprio una "baracca". Condonata si, ma pur sempre una baracca.!

Fatta di assi vecchie e lamiere logore, con all'interno una mare di cose inutili e da buttare. Veleni vari contro parassiti, topi, scarafaggi e affini... Attrezzi coperti dalla ruggine... trappole e tagliole... sementi, vasi e tanta immondizia.

Fuori un campo incolto, tralci di vite che avevano avviluppato la qualsiasi, piante da frutto abbandonate e ulivi che meritavano una bella potatura. 

Insomma rispetto al mio immaginario "tutto Romantico e Bucolico", molto "Wild" e totalmente idilliaco, trovai una situazione a dir poco imbarazzante... 

E della mia idea iniziale, "vado e mi diverto", rimanse ben poco... Anzi, direi che lì, c'era solo da fare. E ce ne era in abbondanza... E soprattutto tante cose da imparare... 

Capirete, per un "figlio del cemento", inguaribile sognatore e tendente alla pigrizia come il sottoscritto... si prospettava un futuro impegnativo. Forse l'impresa era più grande di quello che mi ero immaginato?

...Ma la voglia di fare, di non deludere mio figlio e iniziare una nuova avventura era troppo forte e così nel tempo libero iniziai il duro lavoro di bonifica... Che durò praticamente tutto l'invervo. Circa sei mesi.

Zappa, taglia, sega, ara, pota e... sogna! Si, sognavo un'area verde. Per giocare, fare, fuggire. 

Coltivare le sue e le mie passioni. Produrre il mio olio, i miei orataggi. Creare un piccolo poligono di tiro con l'arco e iniziarlo a questa disciplina. Creare un  "luogo non luogo" dove lui potesse giocare in totale libertà con gli amici e la natura, ed io godermi un po' di sano svago. 

Insomma, avere una valvola di sfogo per fare ciò che potesse essere più di nostro gradimento. Tutto nostro. Solo nostro... E piano piano ci riuscii... Non senza fatica ed impegno.

Non ho immagini di quel capanno, ma rimane però di quegli attimi, lo spirito, il ricordo e la felicità... 

E non ultima, la Preghiera Apache (che vi ho pubblico in testa a questo scritto) che era ed è tutt'ora, l'augurio migliore che potessi offrire a mio figlio... Oggi oramai uomo e lontano da questi orizzonti ma sempre e comunque lì con me. 

L'avventura continua...

lunedì 13 dicembre 2021

Prologo...


 

PROLOGO...

...ovvero dove e quando è nata l'idea de "LA CASETTA", 

il mio vero e personalissimo INTO THE WILD...

Esattamente vent'anni fa comprai un lembo di terra... Una striscia di terreno agricolo a ridosso di un crinale che va da San Miniato verso Castelfiorentino. Esposto a sud con qualche albero da frutto, una decina di ulivi ed un piccolo filare di uva nera. Il tutto maltrattato da tempo. "Lasciato andare" come dicono da queste parti.

Uscivo allora da una brutta avventura... Claudia, mia compagna e madre di Gianmaria, mio figlio, aveva rischiato di morire per una setticemia causata da un'appendicite non riconosciuta. Se l'era vista davvero brutta. E noi con lei.

Come un fulmine a ciel sereno, avevo rischiato di ritrovarmi padre e madre nello stesso momento. Senza neanche sapere da che parte iniziare a come gestire la cosa. 

Il tutto dopo quello che era già successo... uscivo davvero da un anno "nero". 

Nel febbraio del'99 avevo perso mia madre e nell'aprile dell'anno successio mio padre. Mi sentivo veramente perso, incapace ed impotente di fare qualsiasi cosa... E come se non bastasse anche il lavoro non era ancora decollatto come avevo sperato... Insomma affermare che vedevo tutto nero non certo una iperbole.

Non chiedemi il perchè, ma in quel momento l'unica cosa che mi passò per la mente fu che volevo realizzare per mio figlio, allora  di cinque anni circa, un sogno che avevo io da bambino: una "casetta" su un albero. 

Era una fuga dalla realtà? Forse... Non lo so. Ed in fondo, a distanza di tanti anni ancora non l'ho capito. Ma tutto può essere!

Ahimè, confesso però, che in Toscana, o meglio, nella zona della Toscana dove abito e dove comprai questa terra, non esiste la vegetazione adatta ad ospitare quel tipo di casetta che tanto avevo desiderato, e quindi... L'unica alternativa era fare qualcosa di simile... 

Ma sulla "terra ferma" anziché fra i rami. 

La cosa più vicina a quell'idea era costruire quindi, o meglio comprare, una casetta di legno "tipo trapper" (di quelle prefabbricate) posizionarla sopra un terreno ed dare il via a questa nuova avventura.

In realtà questa cosa fu inizialmente più per me che per altri... 

Ancora oggi uno dei miei sogni è e rimane l'Alaska... 

Ovviamente non solo da turista. 

Allora come oggi, continua questa passione per i territori del nord ovest. Letture, documentari, approfondimenti sono una questione quasi quotidiana. Così come la conoscenza delle popolazioni native che abitavano questi luoghi. Senza ombra di dubbio, il tutto innescato da alcune letture fatte da bambino.

Ma facciamo un passo indietro. Per prima cosa, come dicevo, ho comprato la terra. Circa 2000 metri... La ricerca, ricordo, non è stata facile... ne avevo viste diverse... c'era quella troppo isolata, quella troppo vicina all'umanità. Quella che di fatto era semplicemente un campo da coltivare, quella senza un accesso diretto... e via dicendo. Poi, un giorno trovai questa... Abbastanza isolata ma comunque vicina alla strada... Senza acqua corrente, senza elettricità ma con un capanno già condonato... Qualche pianta a ridosso di una piccola macchia... insomma me ne innamorai.

In quattro e quattr'otto... notaio, firme, scartofie e... Sono diventato un proprietario terriero!

Da quel momento inizia un'avventura che fra alti e bassi dura da vent'anni... Benvenuti nel mio INTO THE WILD

L'avventura continua...