giovedì 24 febbraio 2022

Un altro pezzo del "Mio into the Wild"





 

In questi giorni, per lavoro sono stato fuori. In Sardegna.

Terra alla quale sono legato da anni di frequentazione, vita vissuta, rispetto profondo e ammirazione totale per la sua parte "wild", che anche in piena stagione turistica in qualche modo riesce a preservare. Ma oggi non siamo in piena stagione turistica. Anzi. 

E' praticamente deserta. Ed è bellissima!

Mi appartiene! E' un altro pezzo del "Mio into the Wild"

C'è un leggero vento di Maestrale (e quale se no?), che rinfresca e pulisce l'aria. Che mi accarezza. Una luce abbagliante ed un silenzio quasi liturgico. Sto bene, sono in pace e mi godo il momento. Lo so, dovrei essere preoccupato, giustamente, per tutto quello che sta accadendo. Ma davanti a questa bellezza riesco solo a commuovermi e non pensare ad altro...


domenica 20 febbraio 2022

Se parli con gli animali

 


Se parli con gli animali, loro parleranno con te e vi conoscerete a vicenda.
 
Se non parli con loro, non li conoscerai e temerai ciò che non conosci.
 
E ciò che si teme si finisce, per distruggere.
 
 Capo Dan George

giovedì 17 febbraio 2022

Come fossi di fronte ad un mare

 


Ieri notte. Lungo la via che mi porta alla Casetta, ho avuto una visione:

Un muro. Del filo spinato. Il ramo di un albero esausto in attesa di una primavera che arriverà ancora una volta. E un po’ oltre, Lei: una Luna tonda, piena, splendente. 

Allora lì, mi ricordo di vivere. Di respirare. Come fossi di fronte ad un mare. Il mio mare. No, non era una visione... Era emozione!

domenica 13 febbraio 2022

Come il vento..

 


Nei giorni appena trascorsi, ho avuto l'opportunità di stare tante ore alla Casetta. Ho lavorato, disegnato, letto, suonato...

Sono state giornate di sole, miti e ventose. Molto ventose.

Mi piace il vento. Mi appartiene, così come mi appartengono il mare, la terra, il fuoco.

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“Maestro, ma come faccio a credere nell’anima

quando non la vedo, non la sento, non la tocco?”


Il maestro rispose con una domanda.

“Che colore ha il vento?”


“Ma il vento non ha colore.”


“Eppure quando soffia con forza

sulle dune del deserto

diventa del colore dell’oro

e quando crea le bufere in montagna

diventa bianco come la neve.


Hai mai provato a prendere

il vento con le mani?”


“Ma maestro è impossibile,

il vento non ha corpo.”


“Eppure lo senti quando ti accarezza il viso

o quando ti scompiglia i capelli.


Che profumo ha il vento?”


“Ma il vento non ha odore.”


“Eppure lo senti

quando arriva dal mare

con il suo forte odore di salsedine

o quando passa da un roseto

e te ne porta il delicato profumo.


E che voce ha il vento?


Lo senti quando fischia

tra i rami della foresta

o quando ulula sotto gli scogli

durante una tempesta.


E quanta energia ha il vento?


Fa girare le pale dei mulini,

spinge le navi, trasporta i semi delle piante,

li bagna con la pioggia delle nubi

e poi di colpo fa apparire il sole

che riscalda le piccole piantine appena nate…


Pensa figliolo,

l’anima è come il vento

non la puoi vedere,

non la puoi toccare

ma se non ci fosse

non ci sarebbe la vita.”



Arri Wind

Nei giorni passati ho trovato questo scritto di Arri Wind. Lo trovo bellissimo e appropriato al mio stato d'animo. Non aggiungo altro... Ascolto il vento. E lentamente mi addormento sereno.

giovedì 10 febbraio 2022

Inizio davvero ad essere imbarazzato



 Inizio davvero ad essere imbarazzato. 

Da quando ho deciso di dedicarmi con maggior impegno, a un nuovo stile di vita (almeno nel tempo libero), vengo spesso gratificato con dei regali. 

Piccoli o grandi che siano, preziosi o di poco valore non ha importanza. Tutti gesti di affetto, stima e solidarietà. Una sorta di "Gesto Beneaugurale", di complicità. Dall'orologio in legno di Giulia agli incensi di Emmanuela, dai ferri per BBQ di Claudia alle piume e le penne di Castel passando per il cappello di Domenico o il mobile di Giovanni... e molti altri che non ho qui elencato...

Ovviamente tralasciando quelli che ogni giorno mi offre la natura.

Per carità, fa sempre piacere ricevere doni. Soprattutto quando sono fatti con affetto. Ma davvero non so cosa abbia fatto per meritarmi tutto ciò!

L'ultimo, in ordine di tempo è arrivato da Filippo. Sa che alla Casetta spesso mi diletto con il disegno. E sa che è una mia passione da sempre. E allora? Lui che si occupa egregiamente d'arte e conosce perfettamente le tecniche e i suoi attrezzi, si presenta con una confezione di carboncini e fusaggine di ogni ordine e specie!

Un regalo apprezzato, gradito e oltremodo azzeccato. Ringrazio Filippo e facendolo con lui, simbolicamente ringrazio tutti voi, che anche solo per il fatto che mi seguite qui, mi regalate ogni giorno un po' della vostra attenzione.



domenica 6 febbraio 2022

Non sto perdendo il senno. Anzi, forse lo sto ritrovando


 


La sento.

Sento con tutti i sensi l'importanza dell'albero. Dell'essere albero. Quotidianamente.

Un albero, ogni albero, è per me uno di famiglia, un parente, un amico.

L'ho già detto e lo ripeto: ne sono completamente soggiogato, affascinato, coinvolto. Innamorato!

Ho parlato di sensi, si, i cinque sensi, eccoli... 

- Olfatto: colgo ogni fragranza, essenza, profumo a seconda del tipo della specie, ma non solo. Anche a seconda del clima: se piove o è secco. Se è umido o afoso. Ogni volta un odore differente;

- Vista: che sia maestoso o semplicemente un germoglio, mi colma gli occhi. Mi riempie lo sguardo. Disegna il mio orizzonte;

- Gusto: ne assaggio i frutti, mi curo con le radici, le foglie, i semi. Con i decotti o con i principi attivi derivanti da loro;

- Tatto: lo tocco. Ne sento le vibrazioni, le asperità, le cicatrici ma anche le parti levigate. Lo accarezzo. E' per me una necessità.

- Udito: avete mai ascoltato il suono degli alberi? Di quando il vento fischia fra i rami scuotendone le foglie? Una sinfonia!

Non sto perdendo il senno. Anzi, forse lo sto ritrovando.


giovedì 3 febbraio 2022

I regali, quelli importanti!


 I regali, quelli importanti!

Qualche giorno fa è venuto alla Casetta l'amico, nonché grande artista, Giovanni Maranghi.

Qualche ora di piacevole e gradita compagnia, trascorsa davanti ad un buon calice di rosso, qualcosa da mangiare e soprattutto tante piacevoli chiacchiere.

Abbiamo parlato del più e del meno certo, ma mai di cose banali e soprattutto, mai in maniera scontata. 

Abbiamo toccato argomenti comuni a tutti e due: dall'arte alla condizione umana dell'essere oggi per poi arrivare a dialogare di campagna, natura, cibo e buon bere.

La cosa che mi ha lasciato di stucco però, è stato il gesto di enorme generosità che ha fatto.

Oltra alla sua preziosa presenza, ovviamente unita a quella di sua moglie, Patrizia, si è presentato con un oggetto bellissimo e prezioso, dal sapore del passato e che avevo avuto già modo di ammirare nel suo studio. 

Un bar inglese da viaggio.

O meglio, così lo abbiamo definito e così sarà il suo utilizzo.

Un oggetto straordinario che alla Casetta trova la sua giusta e apprezzata collocazione. A voi giudicare...