Martedì 19 agosto 2025
Costa Rei, Sardegna sud-orientale
Sono ancora in Sardegna. Lavoro, sudo e soffro il caldo...
La notte passata ho fatto un nuovo sogno.
Stavo seduto sulla mia sedia a dondolo in veranda... la radio trasmetteva una selezione di musica brasiliana. Malinconica, lenta, calda...
Era l'ora del tramonto... Sul fuoco sobbolliva una zuppa di legumi, di quelle che piacciono a me... con aglio, salvia, rosmarino, patate e un pezzo di pancetta affumicata...
Il caldo estivo aveva lasciato spazio alle temperature più miti dell'autunno...
Ero lì, immerso fra la lettura e la contemplazione del paesaggio.
Sul tavolo un calice di rosso, fra le dita una sigaretta ed intorno a me solo i suoni della natura.
La gatta si era accoccolata su una vecchia coperta oramai trasfomata in cuccia, in attesa di qualche lascito alimentare...
Riflettevo sui molti lavori ancora da fare dopo la lunga assenza estiva. La luce calda del tramonto mi accompagnava in questo goduto e meritato relax di fine giornata.
Ragionavo sul fatto che da quando mi ero ritirato, o meglio isolato, in questo mio eremo, la mia vita fosse radicalmente cambiata. Poche le esigenze ed ancor meno le necessità.
Tutto era iniziato al termine dell'estate... dopo mesi passati in Sardegna a lavorare. Sempre in mezzo alla gente, sempre "sul pezzo" fino ad arrivare alla saturazione, al rifiuto...
Criticato da tutti, avevo preso un periodo "sabbatico"...
Per iniziare due, tre mesi lontato da tutti. Gli unici contatti con il mondo esterno erano per onorare gli impegni con gli affetti familiari e quello con alcuni amici che spesso passavano a trovarmi. In alcune occasioni, per soddisfare le poche esigenze (per lo più alimentari) mi recavo alla bottega qui vicino.
Vivevo per la maggior parte del tempo all'aria aperta. Sempre indaffarato a fare qualcosa: passando le ore alternandomi fra l'orto e la legnaia, fra meditazione e reccoglimento...
Una vita semplice, solitaria, salutare... Non certo meno faticosa ma con ritmi e tempi completamente differenti... e con l'opportunità, soprattutto nelle giornate di pioggia, di dedicarmi anche ad alcune innocenti passioni come la musica e la pittura.
Con il passare dei gioni e delle settimane avevo acquisito anche una nuova consapevolezza: che l'origine di tutti i malanni erano celati in maniera subdola, nei ritmi incessanti di una vita frenetica e nel sovracarico di tensione e stress che certo non contribuivano alla ricerca di un ragionevole equilibrio che stavo costruendomi.
Continua...
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