Nei giorni appena trascorsi, ho avuto l'opportunità di stare tante ore alla Casetta. Ho lavorato, disegnato, letto, suonato...
Sono state giornate di sole, miti e ventose. Molto ventose.
Mi piace il vento. Mi appartiene, così come mi appartengono il mare, la terra, il fuoco.
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“Maestro, ma come faccio a credere nell’anima
quando non la vedo, non la sento, non la tocco?”
Il maestro rispose con una domanda.
“Che colore ha il vento?”
“Ma il vento non ha colore.”
“Eppure quando soffia con forza
sulle dune del deserto
diventa del colore dell’oro
e quando crea le bufere in montagna
diventa bianco come la neve.
Hai mai provato a prendere
il vento con le mani?”
“Ma maestro è impossibile,
il vento non ha corpo.”
“Eppure lo senti quando ti accarezza il viso
o quando ti scompiglia i capelli.
Che profumo ha il vento?”
“Ma il vento non ha odore.”
“Eppure lo senti
quando arriva dal mare
con il suo forte odore di salsedine
o quando passa da un roseto
e te ne porta il delicato profumo.
E che voce ha il vento?
Lo senti quando fischia
tra i rami della foresta
o quando ulula sotto gli scogli
durante una tempesta.
E quanta energia ha il vento?
Fa girare le pale dei mulini,
spinge le navi, trasporta i semi delle piante,
li bagna con la pioggia delle nubi
e poi di colpo fa apparire il sole
che riscalda le piccole piantine appena nate…
Pensa figliolo,
l’anima è come il vento
non la puoi vedere,
non la puoi toccare
ma se non ci fosse
non ci sarebbe la vita.”
Arri Wind
Nei giorni passati ho trovato questo scritto di Arri Wind. Lo trovo bellissimo e appropriato al mio stato d'animo. Non aggiungo altro... Ascolto il vento. E lentamente mi addormento sereno.
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